Disturbo ossessivo compulsivo

 

Disturbo ossessivo compulsivo

 

Esci di casa e prima di riuscire a varcare la soglia del portone è passato un sacco di tempo: sei salito e sceso numerose volte per controllare che la porta di casa fosse chiusa bene. E anche quando hai controllato che fosse chiusa hai ricontrollato un’altra volta, per sicurezza. E un’altra volta ancora, per essere ancora più sicuro. E poi per sicurezza hai contato anche fino a 10 mentre stringevi con forza la maniglia, guardandola intensamente quasi che dovesse sfuggire. Ma la maniglia resta sempre lì e la porta è chiusa esattamente come la prima volta che hai controllato. E nel frattempo, stai facendo tardi a lavoro.

 

Sei stato in quel posto e ti sei lavato le mani. Poi però l’ansia di non averle lavate bene ti assale, e le lavi ancora. Poi ancora un’altra volta, per sicurezza. Alla fine le lavi così tanto che sono quasi rovinate.

Hai la patente ma fai fatica a guidare. O ancora, riesci a guidare solo in alcune situazioni, magari in città e non in autostrada, perché in città si può tornare indietro e rifare il percorso se c’è da controllare qualcosa. Magari ho fatto del male a qualcuno per sbaglio e non me ne sono accorto. Ma come, me ne accorgerei se succedesse. Razionalmente lo so, mica sono matto. Ma sento il bisogno di controllare lo stesso. Mi fa stare più tranquillo. E se però nel giro di controllo fosse successo qualcos’altro? Forse è meglio controllare il giro di controllo. E alla fine hai passato delle ore in auto, sfinito, e hai mancato l’appuntamento.

Se ti sei riconosciuto in una delle situazioni qui sopra descritte, forse soffri di un Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). La mania del controllo in alcuni casi può risultare molto faticosa nell’esistenza di un individuo, generando una notevole sofferenza che si accompagna ad un’incapacità nel capire che cosa stia accadendo.

La necessità di controllare la porta chiusa, il gas spento, la strada effettuata in auto e così via può essere espressione della sensazione di mancanza di controllo in alcuni aspetti della propria esistenza. Nel controllo continuo può instaurarsi un processo di rimuginio da cui può essere davvero difficoltoso uscire. Il dubbio si insinua fino a diventare totalizzante, arrivando a mettere in dubbio persino se stessi e gli altri.

Alcune persone tendono a mantenere il proprio senso di stabilità personale a partire dalla sovrapposizione tra il proprio agire e pensare e un sistema di regole. E’ un po’ come quando usiamo il navigatore: fino a che c’è sovrapposizione tra la strada indicata e dove ci troviamo ci sentiamo tranquilli. Quando cominciamo a prendere una strada che non è quella indicata, cominciamo a preoccuparci.

La necessità di muoversi secondo delle regole è un modo di essere che tutti abbiamo nella nostra vita. Ma quando l’aderenza alle regole chiude così tanto le possibilità quasi da impedire di vivere serenamente, può diventare patologica.

Come può aiutare in questi casi una terapia psicologica?

Spesso l’emergere di un Disturbo Ossessivo Compulsivo può emergere in seguito ad una sorta di “frattura” che si viene a creare tra il modo in cui esperiamo una certa situazione e il sistema di regole che riteniamo la governino. Se il sistema di regole viene percepito come incompatibile con l’emozione che stiamo provando il nostro corpo può rispondere con la necessità di compiere rituali e gesti con l’obiettivo di tenere sotto controllo la situazione: un DOC.

Un percorso psicologico può aiutare a sanare questa “frattura” permettendo la riscoperta significati diversi. La possibilità di contestualizzare la sintomatologia all’interno di un racconto maggiormente identitario può eliminare il sintomo, permettendo alla persona di sentirsi nuovamente bene.

 

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